About me

Sono Betsabea che dice e ridice, che sorride, che ride. Senza paura della vita, mai. Quando mi perdo e quando mi ritrovo. Sono Betsabea seduta su una panchina al parco in una giornata di sole. Sono la domenica a casa di nonna, sono i tacchi troppo alti in una notte troppo lunga.

Sono Betsabea con le sigarette sparse nella borsa. Sono il tartufo sulle uova, l’uvetta nell’insalata e un biscotto inzuppato troppo a lungo nel tè. Sono Betsabea che ama le cose difficili. Selvaggia per ambizione e indole. Malinconica a Parigi come Parigi. Sono Betsabea senza memoria, senza fiato, senza voce e senza voglia. Sono i ritagli di giornale sul pavimento. Viziosa. Profumata di vaniglia, di Chanel, di sale e di sabbia.

Sono Betsabea da sola in stazione. Betsabea che canta, che scrive, che osserva e che non sa mai cosa mettersi. Perditempo. Sono Betsabea che si alza la gonna per bagnarsi le gambe nel mare di notte. Sono il gin tonic con i mirtilli. Infreddolita e affamata. Betsabea con i segreti che non ricorda, con un cappotto blu decisamente troppo largo. Coccolata, da un gatto, da un uomo, da una brioche alla cannella.

Betsabea stesa al sole ad asciugare i pensieri. Scostante, sensuale, astratta, ubriaca di sonno e di Pinot grigio. Sono Betsabea che piange davanti a Le Ninfee di Monet, vicina a un ragno troppo grande, alla fine di Casablanca. Impegnata e impegnativa. Vestita di pizzo, di pailettes, di cotone, di nulla. Betsabea che parla da sola allo specchio. Sono mille fotografie ai passanti di un paesino di mare. Betsabea con i capelli scompigliati la mattina. Incoerente.

Sono Betsabea in Puglia dalla mamma, a Roma da Michelangelo, a Firenze, in un cinema a Milano, sono le pappardelle della trattoria Del Rosso di Bologna e il pastis di un locale troppo fighetto ad Antibes. Distratta, su un treno che va di qua e di la. Sono una gassa d’amante e un sacco di altri nodi di cui non ricordo il nome.

Curiosa, imbarazzata, morbida, coraggiosa, Betsabea alla costante ricerca del perfetto maglione blu. Coperta di jazz e di mascara, con le gambe nude in un letto sfatto. Sfacciata. Sono Betsabea a passi lunghi e ben distesi con un caffè americano a portar via. Betsabea con lo smalto ancora fresco. Sono i baci lunghi, i baci sugli occhi, i baciamano, i baci di arrivo e di ogni partenza. Sono parole, tante, ma anche gesti, musica e pantoni. Disordinata come i vestiti del mio armadio.

Sono mille cose, no, forse qualcosina in più.

Betsabea