Quando basta un abbraccio. E che sia caldo, morbido e accogliente. Uno di quelli che ci riportano all’infanzia, di quando la domenica la si trascorreva nella casa in campagna, dove c’era anche un pozzo e la casa era piena di ninnoli e il profumo del ragù dentro la grande pentola di rame sui fornelli ricopriva ogni nostro pensiero fin dalle prime luci del mattino.
Uno di quelli abbracci che ci fanno sentire a casa anche quando si è lontani, e siamo in ritardo per il check-in e gli appunti per la presentazione sono tutti sparsi nella borsa del bagaglio a mano.
Uno di quelli abbracci che basta poco a capirsi, se davvero lo vogliamo entrambi e allora sarà il caso di una gita, magari andiamo in montagna e parliamo tutta la notte davanti al camino acceso.
Uno di quelli abbracci che la mamma è sempre la mamma ma così anche le nonne che poi sono state mamme anche loro e allora è uguale, con le loro mille storie prima di dormire, i loro consigli d’amore, di stile e sul tempo, che quello lo prevedono sempre e allora copriti che fuori fa freddo. E non dare retta agli estranei, a meno che l’estraneo non sia il commesso del negozio mentre ti assicura uno sconto pazzesco.
Uno di quelli abbracci che basta una coperta e a volte un buon libro e magari un bicchiere di vino rosso, che quello ci sta sempre perché fuori piove e non accenna a smettere stasera.
Uno di quelli abbracci che serve la storia per capirlo perché senza tutto quello che siamo stati e che abbiamo pensato e fatto e creduto di sapere e inventato di sana pianta non sarebbe lo stesso.
Uno di quelli abbracci perché la tua migliore amica che si sposa non ne riceverà mai un altro uguale perché poi sarà tutto diverso dopo questo abbraccio, davanti al negozio di abiti da sposa con un jeans che tra poco lascerà spazio a metri e metri di tulle.
Uno di quelli abbracci caldi, morbidi e accoglienti. In pura lana merino made in Italy perché la passione e la forza e la caparbietà e la voglia di fare vanno sempre premiate. E capite. Let the flowers flow.
Un abbraccio
B.