Non ho mai portato l’orologio ma ne ho sempre voluto uno. Ho sempre adorato soprattutto il gesto, mentre di corsa vai alla ricerca della metro più vicina, con gli occhiali da sole a tenerti indietro i capelli, tiri su il polso, lo scuoti un po’ giusto a muovere il cinturino incastrato sotto la giacca, quel tanto che basta per far spuntare lui, luccicante e sexy, dorato o d’argento, meglio senza numeri ma con piccole asticelle a darti un’idea. Ed ecco che lo guardi, con fare un po’ distratto attenzione se no la scenetta non funziona, e si, come a dire che lo sapevi già di essere in ritardo.
L’orologio è un oggetto prezioso. Un tipo di bracciale senza il quale ti senti nuda. E questo l’ho capito solo ora. Io, da sempre innamorata e del tutto ossessionata dai miei mille anelli ecco che aggiungo un’ulteriore ornamento ad incorniciare le mani, senza il quale ora non saprei più stare. Ho scelto Daniel Wellington per vari motivi, primo fra tutti il cinturino a rete e il design classico senza troppi fronzoli perché si sa, less is more. Argento (si, sono più tipa da argento), sottile, rifinito e leggero è davvero l’accessorio adatto a qualsiasi occasione.
Che poi si sa, per chiedere l’ora al tipo carino di fianco a te basta sfilarlo e farlo scivolare in borsa.