Due giorni in Liguria

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E’ estate e a Milano fa caldo. Molto caldo. A questo caldo umidiccio dato da cieli bianchi e venticelli che fanno concorrenza al phon che ho in bagno si aggiunge una spasmodica voglia di mare, di sabbia, di sale sulla pelle, di costumi stesi al sole ad asciugare.
Una delle gioie dell’abitare in questa metropoli piena di vita e di monopattini? L’essere a soli 150km circa dalla Liguria.

Giorno 1

Partiamo da Milano. Viaggio leggera, con me ho solo una borsa di tela con dentro un paio di costumi, una t-shirt, una gonna di jeans, un abitino e un paio di sandali.

Prima tappa: Baia del Silenzio, Sestri Levante.

Un luogo che è stato da sempre d’ispirazione per poeti, scrittori, pittori, musicisti e scienziati, dicono che la Baia del Silenzio sia una delle località più belle di tutta la Liguria e che dire, è in effetti incantevole questa mezzaluna di sabbia finissima cinta, alle spalle, da tipiche case color pastello che si affacciano sul massiccio promontorio di Punta Manara.
Il pranzo è al sacco – proprio alle spalle della baia c’è il centro storico con vie piene di ristoranti, negozi, bar e panifici. Io, senza dubbio alcuno, ho optato per la focaccia genovese, la farinata e una birra ghiacciata davanti al mare. Se invece non avete intenzione di muovervi da qui, c’è il Cutter Cucca, un bar con doppia terrazza che vi consiglio se non altro per la stupenda vista dal primo piano.

Seconda tappa: Baia delle Favole, Sestri Levante.

Il centro storico di Sestri si affaccia, sul lato opposto, su un’altra incantevole baia, quella delle Favole, chiamata così grazie a Hans Christian Andersen, autore di fiabe tra cui La Sirenetta e Il brutto anatroccolo, che soggiornò qui nel 1833. La spiaggia, molto più grande della Baia del Silenzio, è attrezzata con ombrelloni e lettini.

Terza tappa: Genova

Arriviamo a Genova dopo circa mezz’ora. Soggiorniamo nel centro storico, in una delle strette stradine (o caruggi) che conducono a piazze monumentali come piazza de Ferrari, con la caratteristica fontana in bronzo e il teatro lirico Carlo Felice. Per l’aperitivo scegliamo il Banano Tzunami, al Porto Antico, il bar è su una grande chiatta galleggiante proprio dietro la grande struttura di Piazza delle Feste, ed è raggiungibile solo tramite una passerella sull’acqua. Carinissimo.
Ceniamo nel centro storico, in un adorabile portico nascosto tra i mille caruggi di questa splendida città. Il locale è Ombre Rosse, l’atmosfera è casalinga tra libri, lampade, quadri e deliziose trofie al pesto.

Giorno 2

Ci si sveglia di buon’ora, per la colazione a base di focaccia genovese, succo d’arancia e caffè. Dopo una passeggiata nelle vie del centro storico di Genova, ci dirigiamo verso l’unica meta della giornata: Bergeggi. O meglio, tra Spotorno e Bergeggi, perché la caletta più bella di sempre è nascosta dalle grandi spiagge della zona. Ci si arriva infatti, solo grazie ad una ripida scalinata proprio sul litorale che collega i due paesi (le calette più belle sono infatti a trenta metri a picco sotto l’Aurelia) e l’unico indizio, se non si è del posto, per sapere dove fermarsi è un baracchino di cibo e bevande fermo in una piccola piazzola. Se lo vedete, beh, siete nel posto giusto.

La baia, circondata da rocce altissime, è incantevole e l’acqua è cristallina. Sulla destra, in mezzo al mare c’è l’isola di Bergeggi, un piccolo cono di roccia calcarea che dista dalla costa solo 250 metri in corrispondenza della scoscesa Punta del Maiolo alla quale probabilmente un tempo era legata.
Questa spiaggia paradisiaca incastonata tra le rocce è una meraviglia per gli occhi.

Buon viaggio
B.

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