Lista dei buoni propositi che più che altro è una lista e basta. Di cose belle, di pensieri positivi, di carezze, di cose che voglio ricordare senza che le appoggi da qualche parte per poi farle sparire per sempre. Di cose che ho imparato e di altre che qualcuno dovrà spiegarmi. Di sogni, di certezze e incertezze. Della meravigliosa arte di essere leggeri e frivoli alle volte e di quella che accoglie l’ansia e la tristezza e le porta fuori a bere un drink. Lista che con le liste sono brava, salvo poi scriverle e lasciarle sul tavolo prima di uscire.
- Il maglione di cachemire e lo shopping che non ho fatto. Perché se si hanno nell’armadio due o tre pezzi belli serve poco altro. Mai come quest’anno sono stata alla larga dall’acquisto per noia, come lo chiamo io, quello che ci porta nei fast fashion e ci riporta a casa con qualcosa che useremo per qualche mese e non di più.
- I pomeriggi pigri, come dice Oscar Wilde Il non fare nulla è la cosa più difficile del mondo, la più difficile e la più intellettuale.
- Le candele alla vaniglia. Perché con l’atmosfera e il profumo giusto è tutto più bello.
- La mia playlist Easy mood con qualche piroetta. Brano dopo brano mi svuota la mente e mi riporta sulla spiaggia a bere una Corona ghiacciata e a fotografare un tramonto che in foto non sarà bello neanche la metà di come sarà stato averlo visto dal vivo con i piedi nella sabbia e con indosso un umido bikini e una camicia bianca stropicciata.
- I pensieri positivi e le risate su Facetime. Se vicini non possiamo stare almeno cerchiamo di abbracciarci da lontano.
- Il vino rosso e gli hamburger del sabato sera. Senza pensare alla cellulite che di ansie ne abbiamo già a uffa.
- Fare spazio, nell’armadio e in casa, eliminiamo il superfluo e ricordando tutti insieme questa magica frase: Se stendi bene, poi non devi stirare.
- Lucine dappertutto. Non sono mai stata una grande fan del Natale e dei regali e dell’albero in salotto e delle palline colorate, dei fiocchi rossi e del panettone a tutte le ore del giorno e della notte. Ma posso ritenermi fiera d’essere coerente su un pensiero che mi accompagna fin da bambina: le lucine sono bellissime. E quindi che lucine siano, rigorosamente di un bianco caldo, of course.
- I capelli in ordine, anche se solo per andare dalla cucina alla camera da letto. In mio aiuto il mio amato olio Gisou e una new entry scoperta da poco altrettanto valida.
- La beauty routine e il prendersi cura di noi stessi come primo passo per una vita felice.
- Scrivere, pensare e riscrivere. Mai come ora sento la necessità di mettere tutto nero su bianco perché ad un certo punto le somme bisogna pur tirarle e ai propri pensieri dare uno spazio che sia importante ed onesto.
- Woody Allen. Sempre e per sempre. Soprattutto Manhattan che se non l’avete guardato dovete assolutamente rimediare. Ad esempio questa sera, pronti ad immedesimarvi nei pensieri di un grande regista.
- Vorrei essere una di quelle persone che la mattina di buon’ora si sveglia e si prepara un’abbondante colazione perché sappiamo tutti essere il pasto più importante della giornata. Ma ahimè, non lo sono. La mattina a malapena ho la forza di prepararmi il caffè. E’ bello ogni tanto prendere consapevolezza dei propri limiti, anche di quelli più stupidi.
- Tutti questi lockdown (ho perso il conto non me ne vogliate-sono sopraffatta e distratta al tempo stesso) mi hanno fatto rivalutare l’importanza del tempo, di quello che passa, di quello che non passa mai e di quello che ci aspetta.
- Perdermi, come sogno di una vita intera, per le vie di una New York fredda e caotica.
- Le bombette di zio Pietro, perché l’estate tornerà e con lei anche i ritorni a casa, gli amici lontani e le stupende passeggiate in una Puglia calda e mai sola.
- La spremuta di arance ogni mattina, come buon abitudine da mantenere insieme ai mirtilli ricchi di antiossidanti e al sedano che fa bene alla pelle.
- Coltrane e Miles Davis, perché ogni momento riflessivo ha bisogno di una colonna sonora e la mia è questa.
- Esiste un fenomeno che gli psicologi chiamano adattamento edonistico, è la tendenza ad abituarsi a ciò che si ha e quindi a continuare a desiderare cose che non si hanno. Coltiviamo l’arte della gratitudine.
- Non cercare di procrastinare gli impegni spiacevoli o semplicemente noiosi. Mia nonna dice Prima inizi, prima finisci.
- Dire di no. Sto imparando che a volte c’è più amore in un no che in un si e, udite udite, questo non fa di me una persona né egoista né indifferente ma semplicemente più equilibrata.
- L’oro e l’argento, insieme. Tra le cose che mai avrei pensato di indossare e invece.
- Non smetterò mai di credere -e sperare- di poter scegliere un giorno di andare in palestra solo per il gusto di farlo. Quel giorno arriverà, me lo sento. E se non dovesse arrivare almeno smettetela di regalarmi panettoni please.
- Sogno di svegliarmi un giorno e finalmente scoprire che la mia couperose è magicamente scomparsa. Nel frattempo continuo ad applicare la Masque Biosensible tre volte a settimana prima di andare a dormire.
- Viaggi pieni di bellezza come grandi progetti da non abbandonare mai.
- Come un weekend nelle Highlands scozzesi alla scoperta di Loch Taye degli scenari fiabeschi del Perthshire e della Scozia Centrale.
- O un lungo viaggio nelle Filippine alla ricerca di Palawan con indosso solo shorts, t-shirt e ciabattine. Immersa nella natura a respirare a pieni polmoni.
- L’arte della gentilezza e dell’educazione e del rispetto come unica arte da preservare con attenzione per tutta la vita.
- Il cinema di pomeriggio, tra le cose che più mi mancano e che aspetto con ansia così come si aspetta un regalo, alle tre di un martedì qualsiasi, da sola seduta al centro di una sala semi deserta.
- Guardiamoci negli occhi e facciamo del nostro meglio, sempre, quando le cose sono difficili e quando sono facili. Guardiamoci e cerchiamo di capirci, infilandoci dei panni che non sono i nostri, uscendo dalla nostra comfort zone, sperimentando e riflettendo sulle nostre azioni e sulle nostre parole. Guardiamoci e respiriamo per calmarci, inspira/trattieni/espira, così per almeno un paio di minuti. Guardiamoci e proviamo a guardarci meglio, che bene non si vede mai abbastanza. Guardiamoci e facciamoci un caffè, poi infiliamoci il cappotto e usciamo a camminare che l’ossigeno e il cielo e dei passi lunghi e ben distesi fanno bene all’umore oltre che alla circolazione. Guardiamoci e corriamo se è il caso o rallentiamo se siamo troppo veloci. Perché se è vero che la meta è lontana è anche vero che da qualche parte si dovrà pur partire.
Buona passeggiata
B.