Beati coloro che non prendono troppo sul serio né se stessi né il mondo.
Che se c’è qualcosa di meraviglioso, quello è il dono della leggerezza e della frivolezza.
Di sapersi sollevare quando necessario, per cambiare prospettiva e aria e per alleggerirsi.
Di ridere, senza riserve e a pieni polmoni.
Di capire che talvolta un paio di scarpe è solo un paio di scarpe, altre volte invece, è qualcosa di più: sono dieci centimetri che ti staccano dal suolo e dal resto e ti fanno assumere una posizione diversa rispetto alla vita.
Di ballare e di cantare, con l’aiuto della sola musica che ti gira in testa.
Di letture che ti accarezzano piano, come Oceanomare di Baricco.
Di lasciare il telefono a casa ogni tanto, che non succede assolutamente niente se ci sentiamo tra due ore.
Di champagne, perché è buono anche quando non c’è assolutamente nulla da festeggiare.
Di camminare senza nessuna meta, per il solo gusto di fare una passeggiata e perché le vere mete sono i pensieri e le idee che ci vengono in mente durante il tragitto.
Di biancheria sexy, nera e di pizzo, in un mercoledì pomeriggio qualunque.
Di fotografie, si ma di quelle scattate con gli occhi, che ci riportano alla mente tempi felici, notti lunghissime e colori brillanti.
Di vestiti di pizzo, di merletti o di perline, senza necessariamente aspettare qualche occasione per indossarli e sentirsi belle e speciali.
Di viaggi e di scoperte, per non dimenticare la grandezza e la diversità, per non lasciare affievolire la curiosità che ci mantiene vivi.
Beati coloro che continuano a credere nello straordinario, di una giornata di sole, del mare d’inverno, dell’aria tra le mani, dei film in bianco e nero, che se c’è qualcosa di meraviglioso, quella è la capacità di sorprendersi, delle piccole come delle grandi cose, con leggerezza e frivolezza.